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L'IMPORTANZA DELL'ARTE PER LA FORMAZIONE MENTALE DEI BAMBINI 
 
Per come vengono svolte le lezioni d'arte alle medie inferiori, si può dedurre solo che tale materia è ritenuta meno importante rispetto allo studio della matematica, della letteratura e della grammatica. Nell'ora di arte ci si rilassa, si può chiacchierare con i compagni e il voto ricevuto, positivo o negativo che sia, non interessa mai più di tanto. Nei confronti dell'arte esiste poi una sorta di timore da parte dei genitori, i quali se per caso vedono il proprio figlio appassionarsi troppo a tale materia, tremano. Essi temono subito per il suo futuro, del resto come potrebbe essere altrimenti? Si chiedono giustamente che fine farà mai il loro ragazzo qualora s'intestardisse a voler frequentare una scuola artistica e in effetti un'istruzione simile dà poche possibilità di avere delle soddisfazioni. La società ha volutamente distrutto la figura dell'artista e nessuno desidera assistere alla distruzione di suo figlio.  
Il fatto che si sia stato compreso quanto disegnare sia utile allo sviluppo mentale di un bambino e che per questo si faccia usare fin dalla scuola materna una matita per esprimere i suoi pensieri, viene creduto dai più con un brutto rovescio della medaglia. Se ci fosse qualcos'altro in grado di sostituire la materia artistica per migliorare le capacità intellettive dei giovani, di sicuro nessuno farebbe più pubblicità all'arte. Ma ahimé, la quantità di informazioni differenti che assimila un bambino quando inizia a disegnare, niente altro lo può dare e ciò è oramai indiscutibile.  
La visualizzazione e realizzazione di immagini disegnate nei primi anni di vita, è fondamentale per la crescita delle importanti capacità guidate dalla nostra materia grigia. In tal modo viene elaborato dal cervello uno sforzo istintivo a pensare che nessuna parola detta a voce, anche se ripetuta molte volte, potrebbe avere uguali nel smuovere l'immaginazione.  
Innanzi tutto per i piccoli l'approccio con il disegno è meno traumatico rispetto ad ogni altra disciplina. Gli scolari delle elementari possono rifiutarsi di concentrarsi su un conto matematico, ma trovano sempre divertente disegnare. Fino ai dieci anni di vita, imparare non dovrebbe essere un pesante fardello, ma qualcosa che piace fare, almeno se si vogliono ottenere dei buoni risultati. Affrontare i problemi della sistemazione di figure su un foglio, fa compiere uno grosso lavoro mentale all'allievo e incredibile ma vero, senza che egli se ne accorga. Ecco quindi che anche il più svogliato degli scolari, può disegnare figure e paesaggi allegramente, senza essere conscio di lavorare duramente. Nel ricercare la forma migliore per il suo disegno, egli infatti attiva un conto matematico che gli farebbe paura con dei numeri davanti. Il problema della prospettiva per portare sul foglio l'esatta realtà di cui noi siamo circondati, è assai complesso, ma il bambino lo affronta sempre con disinvoltura e coraggiosamente, in quanto disegnare gli viene spontaneo come respirare. Fu così milioni di anni fa per i primi uomini sulla terra, i quali dipinsero animali nelle grotte con tutto ciò che riguardava la loro esistenza, e da allora nulla è cambiato. Si tratta di un istinto naturale, il quale pare messo apposta in noi per permettere la crescita intellettiva umana.  
E' ormai risaputo che se si limita in qualche maniera lo stimolo della creazione insito in ogni essere umano, si limita anche il suo sviluppo mentale e perciò il Ministero dell'Istruzione, bada bene a non eliminare le materie artistiche dal suo programma educativo per i giovani, anche se questo potrà creare dei pericolosi artisti come lo furono Caravaggio e Pasolini, i quali tesero a minacciare governanti con interessi lontani dal bene comune. Si fa però in modo che diventato adulto, un appassionato di arte raramente possa guadagnare bene nel suo lavoro, stimolando di conseguenza i genitori ad intervenire per non far finire male il proprio figlio.  
Nel Cinquecento un artista non era solo "un pittore" o "uno scultore", ma anche architetto, scrittore e alchimista. Una forma di scienziato insomma, che come Leonardo, portava in sé tutte le potenzialità per trasformare e far progredire la società. Il merito non era delle scuole di allora, le famose "botteghe", ma dell'essenza in sé dell'arte, la quale conduce l'individuo verso uno sviluppo mentale completo. L'istruzione, compresa quella artistica, non era in passato per tutti e per questo, il progresso umano avvenne lentamente, ora però sembra che si sia proprio fermato a metà strada. Abbiamo eccellenti scienziati in gran numero, ma solo pochi di loro hanno sviluppato l'immaginazione necessaria per far fruttare quanto hanno imparato studiando biologia, chimica ecc. I nostri geni premiati a Stoccolma con i Nobel, non hanno scoperto qualcosa di utile per la società con la semplice conoscenza di formule matematiche, ma con intuizioni di natura particolarmente creativa. Si tratta di uomini però ancora troppo rari per affrontare l'enorme mole di lavoro in grado di far scoprire tutto quanto serve per il nostro buon vivere. Fate disegnare la generazione del fututo, genitori! Abbiamo bisogno di più persone straordinarie con idee originali per gli anni che verranno!  
(FAGR 15-11-10) 
 
 
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