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PITTURA OMNIA rivista della FAGR
AUTORITRATTO CON LA MORTE 
 
Il pittore svizzero Arnold Bocklin (1827-1901), si può annoverare tra gli artisti ottocenteschi più capaci di rappresentare in pittura l'inquietudine profonda del proprio secolo, così denso di cambiamenti sociali poco rassicuranti. In tutti i suoi dipinti, compresi i paesaggi che lo resero famoso, appare sempre un chiaro richiamo alla morte.  
Si tratta di un fattore quasi ossessivo in lui e il quadro intitolato “Autoritratto con la morte”, lo prova ampiamente.  
Arnold dopo essersi dedicato con passione all'arte paesaggista, aderì al movimento simbolista che tendeva a liberare sulle tele gli impulsi umani più repressi, quelli che tante volte danno origine ai nostri peggiori incubi.  
Egli fu molto ammirato in Germania e tra i pittori più influenzati dal suo stile, appare il tedesco Hans Thoma (1839-1924), il quale eseguì un quadro molto simile. L'arte simbolista sposata dai due artisti, si può ben dire adatta solo ad un pubblico molto colto perché densa di contenuti complessi da decifrare, ma nel caso di questi due autoritratti, il significato è chiarissimo.  
Il teschio dietro le spalle degli autoritratti dei due pittori, spiega da solo lo stato d'animo poco sereno di questi due artisti, i quali preferirono esprimersi tramite un simbolo conosciutissimo, rinunciando alle misteriose allusioni e agli ambigui allegorismi tipici del Simbolismo per non lasciare dubbi sull'inquietudine profonda che li dilaniava nel vivere gli inizi dell'era moderna.  
(FAGR 6-9-14) 
 
Arnold Bocklin  
 
Hans Thoma