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PITTURA OMNIA rivista della FAGR
 
GIORGIONE E TIZIANO 
 
Della vita di Giorgione (Giorgio Zorzi 1477 ca.-1510), il pittore che rivoluzionò la pittura veneta, si sa poco o nulla; nessuno pensò a scrivere qualche notizia su di lui un po' precisa, ma per quanto riguarda i pettegolezzi la cosa cambia perché ce ne sono parecchi. Del resto tutta la carriera di questo artista si basò su quanto la gente diceva di lui: Giogione sapeva far parlare di sé anche solo eseguendo dipinti di piccole dimensioni per i patrizi veneziani. I suoi lavori fecero sempre scalpore e vennero copiati regolarmente dagli altri artisti; ciò convinse i Dogi ad affidargli la decorazione delle facciate del Fondaco dei Tedeschi, un palazzo ricostruito subito dopo l'incendio del 1505. Quest'opera che resterà l'unica di grande importanza eseguita dal maestro veneto, darà modo anche al suo giovanissimo allievo Tiziano Vecellio (1485 ca- 1756) di lavorare al suo fianco e di divenire immediatamente famoso. Il maestro si riservò per sé la facciata più importante sul Canal Grande mentre a lui lasciò quella verso le Mercerie. Nel 1557 il Dolce scrisse che la “Giustizia” dipinta da Tiziano era tanto bella da essere creduta opera di Giorgione e che ciò generò parecchi attriti tra i due artisti. Non sapremo mai se sia vero, degli affreschi del Fondaco rimangono oggi solo delle briciole ed è impossibile analizzare il lavoro del giovanissimo Tiziano, tuttavia il pettegolezzo può essere vero. I due pittori che non avevano mai lavorato insieme prima della commissione del Fondaco dei Tedeschi, non lo fecero più neanche dopo. Questo famoso palazzo veneziano venne terminato nel 1508, Giorgione morì a Venezia nel 1510 (probabilmente di peste), ma nei due anni rimasti di vita del maestro, nulla più può farci pensare che i due si siano ancora frequentati.  
(FAGR 3-6-14) 
 
Giorgione "Autoritratto" 
 
Tiziano "Autoritratto" 
 
"Giustizia" di Tiziano Vecellio