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IL VIAGGIO DELLA VITA 
 
Il tempo che trascorre inesorabile per l’uomo ha sempre portato i pittori  a profonde riflessioni e questo già a partire dal lontano XVI secolo (vedi qui di sotto “Le tre età” di Tiziano); in genere però i pensieri in proposito si trasformavano in una sola immagine pittorica, ma nell’Ottocento l’artista statunitense Thomas Cole (1801-1848), considerato il fondatore della Hudson School (Vedi articolo: River Hudson School), trattò l’argomento dividendolo in quattro tele e intitolandole: “Il viaggio della vita”. Egli affronta le diverse fasi dell’esistenza umana: infanzia, giovinezza, maturità e vecchiaia, anche con un’altra idea nuova, cioè ponendo come protagonista dei suoi dipinti  non più l’uomo come è sempre stato in passato trattando questo tipo di argomento, ma la natura, la quale seppure rappresentata con grande realismo, allo stesso tempo viene idealizzata e portata quasi verso il sublime. Gli artisti  ottocenteschi che dipingevano nella valle del fiume Hudson  e nelle zone circostanti, erano stati influenzati dal Romanticismo e dal Naturalismo europeo, tuttavia non dimenticavano mai di pubblicizzare il messaggio tutto americano riguardante la grande importanza dell’esplorazione e dell’insediamento umano nei territori statunitensi ancora a quel tempo selvaggi. Ecco dunque la natura anche in un tema che tratta delle età dell’uomo, diventare protagonista e prendersi il compito di spiegare i pensieri umani. Sarà sempre lei in ogni quadro a descriverci i vari sentimenti che si alternano durante le fasi della vita di un uomo. In tutte le tele appare il fiume, qui simbolo del viaggio della vita e le sue acque se serene o tumultuose (assieme ovviamente al panorama circostante e del cielo), ci mostrano degli stati d’animo umani diversi: paradisiaci durante l’infanzia, sognatori durante la gioventù, preoccupati durante l’età matura e sereni durante la vecchiaia. Su una piccola barca che naviga sul fiume c’è l’uomo, il quale è sempre accompagnato dal suo angelo custode; esso appare prima neonato, poi giovane, poi maturo e infine nell’ultimo dipinto è vecchio. Sostanzialmente il messaggio di Cole in queste quattro opere dedicate alle diverse età dell’uomo non differenzia di molto da quello di Tiziano o di altri per quanto riguarda il trascorrere del tempo, ma è l’altro, quello che lancia mostrandosi come pittore statunitense intento a filtrare la sua realtà ad essere più originale e interessante. Se queste tele ebbero grande successo in America, non è perché ci parlano metaforicamente del viaggio che compie l’uomo su questa terra (tema del resto già molto sfruttato), ma perché il dare così grande risalto alla natura, sprona ad esplorarla, a darsi da fare per insediarsi e controllarla. Tutto negli Stati Uniti (ma anche da altre parti) è sempre stato, è, e sempre sarà favorito se sosterrà i progetti politici del governo o comunque di chi gestisce il potere del denaro. Non fosse stato così, i critici d’arte americani avrebbero bollato la serie: “Viaggio della vita” come semplici paesaggi ispirati all’arte di Claude Lorrain, John Constable, Willian Turner e nulla di più. Invece sono stati lodati e stralodati e ancora oggi godono di grande fama popolare perché sono considerati tra i grandi capolavori dell’arte ottocentesca americana. 
(FAGR 3-11-13) 
 
Infanzia 
 
Giovinezza 
 
Maturità 
 
Vecchiaia