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IL FASCINO DEL CIRCO 
 
Il circo simile a come lo conosciamo noi nacque alla fine del Settecento, anche se gli spettacoli per divertire con i giocolieri e altro (si pensi anche alle corse di cavalli del circo massimo a Roma), esistevano già dall'antichità. L'interesse degli artisti verso il circo divenne però più vivo con l'avvento della macchina fotografica (non sempre considerata una nemica del loro lavoro); essa permise infatti di fare schizzi degli attimi più importanti delle esibizioni circensi, altrimenti impossibili da immortalare con l'uso di una semplice matita per la rapidità con cui avvenivano. Il pittore Edgar Degas (1834-1917) ad esempio, fu l'unico ad amare la fotografia tra i suoi colleghi impressionisti proprio perché gli permetteva di fare numerosi schizzi sull'ambiente del circo, sua grande passione; del resto non poteva essere diversamente visto che amava smisuratamente le ballerine e i cavalli e in quel luogo poteva vedere entrambi assieme. Degas dedicò numerosi disegni all'artista circense Lala, una famosa trapezista del suo tempo, vedendola, come scrisse egli stesso, una ballerina che sapeva anche volare. Gli impressionisti erano pittori della luce per cui come si può notare anche nel suo lavoro intitolato: “Lala del circo Fernando”, la trapezista appare sempre mentre si esibisce avvolta in un fascio luminoso, prodotto da Degas usando unicamente colori chiarissimi. Anche il post-impressionista Georges Seurat (1859-1891) volse al circo la sua attenzione dedicandogli uno dei suoi quadri più belli e appare evidente come pure lui si avvalse del mezzo fotografico per catturare l'attimo.   
Se nel XIX secolo fu la bravura degli artisti del circo ad attirare  l'attenzione dei pittori, nel XX secolo essi si trovarono più portati a considerarlo un mondo  triste se non addirittura tragico come fece il russo Marc Chagall (1887-1985), il quale dipinse molti quadri con allusioni alla difficile realtà dei suoi tempi usando le fatiche circensi per fare vari riferimenti; nel suo quadro intitolato la “Rivoluzione” ad esempio, appare chiara la metafora della precarietà portata dalla Rivoluzione russa del 1917, nel numero di equilibrismo circense che appare al centro di questo suo capolavoro. Riguardo al vedere triste la vita degli artisti del circo, fu bravissimo a rendere l'idea soprattutto Pablo Picasso (1881-1973), il quale disegnò figure circensi come si può vedere nel suo quadro intitolato "Famiglia di acrobati", sempre fissati su una tela in momenti di riposo, ma comunque come se recitassero in un  dramma su un palcoscenico teatrale. 
 
(FAGR 20-3-16) 
 
Degas 
 
Degas "Lala" 
 
Seurat 
 
 
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