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LEONARDO DA VINCI 
 
Leonardo nacque il 15 aprile del 1452 a Vinci. Figlio naturale del notaio Piero di Antonio, secondo la maggior parte dei critici entrò nel 1469 nella bottega di Andrea del Verrocchio, e tre anni dopo risulta iscritto alla Compagnia di San Luca che raccoglieva i pittori. Il suo primo disegno giovanile rimasto a noi è del 1473, e raffigura un “Paesaggio con la valle dell’Arno” (Firenze, Uffizi); qui vi è già la novità dell’osservazione di Leonardo: la realtà viene definita attraverso una modulazione di linee da cui emergono gli oggetti a seconda di come interagiscono con la luce e con i vapori dell’aria. Spirito dubbioso, critico e antidogmatico, egli si spinse nella realtà per analizzarla e scoprirne i segreti. Fu un grande sperimentatore e non c’è campo che non abbia suscitato la sua curiosità: compì studi di matematica, ottica, ingenieria idraulica, volo e tanti altri che hanno dato le basi al nostro mondo moderno. Per questo si presentò al duca di Milano Ludovico il Moro nel 1482, più come ingegnere che come artista e gli verranno infatti  affidati incarichi di sistemazione urbanistica, realizzazione di nuovi canali, di ingegneria militare connessa alla meccanica dei congegni bellici, oltre a quelli artistici. Sui motivi che allontanarono Leonardo da Firenze vi sono varie ipotesi, non ultima un’accusa di sodomia del 1476 che lo avrebbe coinvolto in un brutto scandalo. Il più dei critici però è propenso a pensare a motivi politici, visto che i Medici si servivano dell’arte e della cultura per consolidare i rapporti economici e politici. Comunque è a Milano che Leonardo troverà la sua strada e svilupperà il suo genio. La sua  curiosità infinita si rivolse anche alle tecniche pittoriche, spingendolo a tentare esperimenti come nell’Ultima cena e nella Battaglia di Anghiari, che finirono per distruggere il suo lavoro in un breve lasso di tempo. 
Della Battaglia di Anghiari del 1503-4, commissionata dalla Repubblica di Firenze per la Sala del Gran Consiglio in Palazzo Vecchio, ci sono rimaste solo copie parziali, eseguite probabilmente dai disegni preparatori (oggi si possono vedere a Venezia nelle Gallerie dell’Accademia). Questa opera fu concepita da Leonardo come una sorta di fenomeno naturale, tra vortici di fumo e polvere, e si presentava come una lotta furibonda tra uomini e animali sconvolti dal furore della battaglia. Nella stessa sala, nella parete opposta, contemporaneamente Michelangelo dipingeva un soggetto analogo, la Battaglia di Cascina, ma anche questa opera rimarrà allo stato di preparazione perché l’artista dovrà partire per Roma. I cartoni preparatori di questi due capolavori, costituirono per anni come disse Cellini, “la scuola del mondo”. 
Gli interessi di Leonardo per la natura sono stati sempre molteplici: dalla forma delle nuvole agli studi di anatomia umana e animale a quelli di botanica. Essi sono testimoniati in una grande quantità di disegni raggruppati nel tempo in varie raccolte: Codice Atlantico, Raccolta Windsor, Codice Hammer, Codice Arundel ecc. 
La figura femminile fu rappresentata da Leonardo come donna razionale, sicura di sé, conscia della propria personalità, padrona dei propri pensieri e dei propri atti. Il ritratto di Monna Lisa del Giocondo, detto Gioconda, forse il quadro più celebre di tutti i tempi, ci è giunto in condizioni abbastanza buone e fu eseguito con tecnica mista di tempera e olio (1503-06, Parigi, Louvre).  
Leonardo visse gli anni turbolenti che videro l’inizio delle invasioni straniere in Italia con i principi italiani sempre in lotta tra loro e dopo la cacciata di Ludovico il Moro da Milano da parte dei francesi, ebbe un percorso di vita difficile e poco compreso dai contemporanei che lo accusavano di non portare molto spesso a termine le sue opere.  Nel 1517 si trasferirà ad Amboise, in Francia, alla corte di Francesco I, e la morte lo coglierà due anni dopo nel maggio del 1519. Vicino, fino all’ultimo momento, avrà l’amico e allievo Francesco Melzi, a cui il grande artista lascerà i suoi beni.