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INDIVIDUA IL PERIODO STORICO DI UN QUADRO - PARTE 11 
 
Dopo il 1750 la fuga nella fantasia esplicata dal Rococò ebbe un brusco arresto. La pubblicazione dell'”Encyclopédie” di Diderot e D'Alembert diedero il via all'Illuminismo in Francia (sempre la più potente tra le nazioni europee) e le arti così si adeguarono. Le frivolezze del Rococò furono messe al bando e si ritornò a studiare i modelli classici in modo rigoroso. Questo cambiamento politico e sociale porterà alla nascita di una nuova corrente pittorica: il Neoclassicismo. 
 
Le novità pittoriche del Neoclassicismo sono le seguenti: 
 
1) Ricerca d'ispirazione solo nel mondo antico più incorrotto. 
Il Neoclassicismo si mise subito in contrapposizione al Rococò cercando degli ideali puri a cui ispirarsi per recuperare una moralità che si era abbassata notevolmente. L'Iliade e l'Odissea di Omero furono i testi a cui si guardò di più in pittura per ispirarsi e amatissimi furono di conseguenza i loro eroi che compivano gesta nobili.   
 
 
"Achille" di Jacques-Louis David
 
2) Eroi dall'aspetto comune 
L'arte del principale esponente del Neoclassicismo francese, Jacques-Louis David (1748-1825), fece scuola soprattutto per la sua grande capacità di rappresentare l'eroismo dipingendo figure comuni in una straordinaria anticipazione degli ideali rivoluzionari.     
 
 
"Il giuramento degli Orazi" di David
 
3) Ricerca dell'equilibrio nei dipinti tra bellezza visiva e esaltazioni delle virtù. 
Composizioni eleganti in perfetto equilibrio con le esaltazioni di virtù nobili, sono alla base dello stile Neoclassico. Si tratta di un classicismo di estrazione raffaellesca che fu propagandato soprattutto dal pittore boemo Anton Raphael Mengs (1728-1779), il quale soggiornò a lungo a Roma dedicandosi con passione agli studi sui grandi maestri cinquecenteschi che molto amarono la classicità. Questo artista ebbe un notevole influsso sul capo dei neoclassici francesi, David, e il suo “Parnaso” affrescato nella villa del cardinale Albani, divenne presto un testo sacro per tutti pittori neoclassici. 
 
 
"Parnaso" di Mengs
In questo dipinto Mengs abbandona la prospettiva illusionistica barocca e torna al procedimento raffaellesco del quadro riportato concepito come bassorilievo. 
 
4) Gusto accademico: la purezza della linea più importante della seduzione del colore. 
Sempre nel “Parnaso” di Mengs si può ammirare come la linea del disegno sia stata considerata più importante della seduzione del colore. Un'opera neoclassica si riconosce soprattutto dall'abilità accademica con cui il disegno è stato eseguito. Maestro in questo fu un allievo di David che soggiornò a lungo in Italia: Jean-Auguste-Dominique Ingres (1780-1867). 
 
 
"Giove e Teti" di Ingres
 
Le padronanze sulle tecniche pittoriche accademiche basate sugli studi dei modelli scultorei greco-romani (alla maniera dei grandi pittori cinquecenteschi), furono molto importanti da conquistare per gli artisti neoclassici e per questo ammirarono molto il pittore bolognese secentesco Guido Reni, grande maestro del gusto accademico; egli venne infatti da loro considerato un precursore del Neoclassicismo. Insegnante e direttore della prestigiosa Accademia d'arte di Bologna nel Seicento, il Reni diede grande importanza alla semplificazione delle forme e approfondì gli studi di Raffaello in proposito proprio per arrivare ad una nuova purezza della linea. 
 
 
"Ratto di Elena" di Guido Reni
 
5) Abolizione dei fronzoli eccessivi per abbellire un'immagine pittorica tanto amati dal Rococò 
Già nell'arte di Mengs sparirono tutti i molteplici particolari vezzosi che tanto piacquero agli artisti Rococò e i dipinti neoclassici si riconosceranno anche per le stanze spoglie e l'essenzialità di oggetti e particolari vari presenti in ogni opera pittorica. 
 
 
"Giove e Ganimede" di Mengs
 
Caratteristiche del Neoclassicismo di fine XVIII 
Verso la fine del XVIII con l'avvento della Rivoluzione francese e i successi napoleonici, il Neoclassicismo divenne arte ufficiale e s'impoverì. Esso perse l'idea di rilanciare un mondo puro e si adattò solo a pubblicizzare ancora una volta le virtù dei governanti come era stato in passato. 
 
1) Il ritratto come propaganda politica 
A Napoleone in particolare piacque molto lo stile imperiale romano e per questo diffuse i suoi ritratti e i suoi busti di marmo in tutto l'impero esattamente come fecero gli imperatori di Roma. 
 
 
"Napoleone sul trono" di Ingres
 
2) Esaltazione del valore militare. 
Tra tutte le virtù umane sarà quella dell'eroismo militare a prendere il sopravvento a fine Settecento; l'arte sarà usata anche come propaganda di guerra in quanto a Bonaparte serviva convincere più uomini possibile ad arruolarsi nel suo esercito. 
 
 
"Napoleone a cavallo" di David
 
Riassumendo 
Verso la metà del Settecento con l'avvento dell'Illuminismo le arti si rinnovarono e a loro si richiederà soprattutto di recuperare la moralità persa durante il periodo precedente. Si ritornerà quindi a studiare l'arte antica e amatissimi saranno gli eroi omerici dall'animo nobile. Si dipingerà poi di nuovo alla maniera di Raffaello e spariranno anche tutti i motivi superflui dai quadri. Appena però il Neoclassicismo diventerà a fine Ottocento arte ufficiale, si riprenderà ancora una volta il vecchio compito di pubblicizzare i governanti e le loro idee trascurando ogni altra cosa. 
(FAGR 8-6-17) 
 
 
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