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UN GRANDE COMMITTENTE CINQUECENTESCO 
 
Nel XIX secolo incominceranno a nascere i collezionisti miranti a far crescere il loro denaro attraverso la vendita dei quadri conservati fino alla morte del pittore, ma prima l'arte pittorica serviva unicamente per il cercare di celebrarsi dei grandi signori, in modo da mostrare al mondo la propria forza e potenza. Ciò permetteva di migliorare sempre di più la propria situazione politica-finanziaria e a intimorire gli avversari. Uno dei più grandi committenti della storia dell'arte fu il condottiero e ammiraglio genovese, Andrea Doria (1466-1560). Questo politico e nobile della Repubblica di Genova, a cavallo tra la fine del Quattrocento e inizio Cinquecento, già da giovanissimo iniziò a collezionare successi militari sia per terra che per mare. Tra le sue grande vittorie vi fu il distruggere la flotta del corsaro Godoli che infestava i mari ai suoi tempi. Egli come molti signori contemporanei celebrò la sua potenza senza badare a spese attraverso le arti. Come ammiraglio amò farsi ritrarre nelle vesti del dio del mare Nettuno, la divinità padrona delle acque che dai greci veniva considerata importante al pari del fratello Giove, padre degli dei; fu il pittore Agnolo Bronzino (1503-1572), pittore di corte dei de'Medici, ad eseguire questo ritratto e sebbene in genere preferisse i colori smaglianti con tonalità contrastanti, per il Doria usò molto il grigio mirando a celebrarlo con un crudo realismo. Nella lussuosa Villa del Principe a Fassolo, il Doria chiamò molti artisti per decorarla, tra cui anche Perin del Vaga (1501-1547), un allievo della scuola romana di Raffaello; egli da lui riparò dopo il Sacco del 1527 che fece fuggire tutti gli artisti da Roma. A Perin del Vaga questo importante committente fece eseguire il famoso dipinto ”Caduta dei Giganti” per elogiare le vittorie di Carlo V. La celebrazione dell'imperatore fu una sua mossa da uomo politico alquanto astuta che gli fece ottenere grandi vantaggi. Secondo una famosa leggenda i Giganti furono puniti e sconfitti da Giove, il quale nel Cinquecento si paragonava all'imperatore Carlo V per i suoi continui successi militari contro il re francese Francesco I. Il capolavoro del Vaga affascinò  l'imperatore e quando andò in visita a Fassolo lo lodò molto. Fu proprio Andrea Doria a permettere il divulgarsi in Liguria del Manierismo, in quanto chiamando a sé i pittori più in voga del momento, permise una grande influenza sugli artisti del luogo e la pittura nella scuola genovese visse dopo un momento d'oro. La maniera di dipingere di Raffaello in seguito si diffuse  rapidamente in Liguria e il desiderio di celebrarsi con decorazioni nei palazzi e nelle ville, aumentò  continuamente fino al Settecento un po' ovunque. Sarà la Rivoluzione francese a far sparire poco alla volta la voglia di celebrarsi in tal maniera ai governanti e ai nobili.  
(FAGR 28-10-2023)  
Ritratto di Andrea Doria del Bronzino