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PITTURA OMNIA rivista della FAGR
VERROCCHIO, IL MAESTRO DEI GRANDI DEL QUATTROCENTO 
 
Cos'ha in comune l'arte di Sandro Botticelli, Leonardo da Vinci, Pietro Perugino e Lorenzo di Credi? Analizzando il loro tipo di pittura si direbbe ben poco, eppure un punto in comune l'avevano: tutti furono allievi del Verrocchio. Oggi noi potremmo tranquillamente definire questo uomo il migliore maestro d'arte mai nato; ognuno dei ragazzi usciti dalla sua bottega fu libero di esprimersi sia con la matita che con il pennello e inoltre, egli non impose mai a nessuno di emularlo come in genere accadeva nelle botteghe. Tale generosità nel forgiare artisti se da un lato lo danneggiò, dall'altro lo rese immortale.  
Andrea Verrocchio viene poco ricordato nel nostro mondo per le sue abilità di pittore, ma molto per essere stato l'insegnante dei più stimati artisti nati nel XV secolo e se le sue capacità creative non furono mai abbastanza incisive da permettergli di raggiungere la gloria più alta nei tempi, la sua onestà gli restituì comunque l'onore che meritava.  
Di sicuro questo maestro rimarrà un caso unico nella storia dell'arte giacchè nessuno dopo di lui, riuscì a ricreare un'altra folta schiera di bravi artisti. I giovani si sa, senza una buona istruzione possono far poco. Il talento non basta, servono tutte le informazioni e gli arnesi adatti a sviluppare le loro capacità e quanto si vide nei secoli successivi al Verrocchio, ci prova senza ombra di dubbio che di persone in grado di compiere fino a fondo il proprio dovere di insegnante, senza curarsi di essere surclassati nel proprio lavoro da un allievo, sono davvero rare. Almeno nel mondo dell'arte.  
(FAGR 11-4-11)