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CRITICI D'ARTE, DITTATORI DELL'ARTE 
 
Avete mai provato ad esprimere un parere contrario alla valutazione fatta di un'opera d'arte da un critico famoso del giorno d'oggi davanti ai vostri amici?  
Qualora vi saltasse in mente di farlo, se non volete passare per ignoranti e presuntuosi, non provateci neppure.  
Il critico è riuscito a creare un clima di terrore in tutti coloro che vogliono avvicinarsi al mondo dell'arte, la loro ormai non è più un'opinione, ma una legge.  
Ma chi è in realtà il critico d'arte e qual'è il suo lavoro?  
Bisogna precisare innanzitutto la differenza che c'è tra uno storico dell'arte e un critico d'arte. Gli storici dell'arte si occupano di studiare e approfondire tutta l'arte del passato, fermandosi all'Ottocento o al massimo ai primi del Novecento; il critico al contraio si occupa quasi esclusivamente di arte moderna e si presume conosca la storia del passato; egli valuta e stabilisce cosa è al giorno d'oggi la vera arte e a parte lui, nessuno può permettersi dare un'opinione diversa.  
Il critico d'arte non fa altro che dare la propria opinione; la sua professione è stata inventata proprio per togliere agli artisti la possibilità di agire liberamente e alle persone di scegliere da sé l'opera che preferiscono.  
La gente oggi si rivolge a questi "esperti" prima di acquistare un quadro o una scultura contemporanea, non si sceglie più con il cuore secondo le proprie preferenze, ma in base a quanto viene consigliato per fare un buon investimento.  
Ma chi ha fatto diventare tanto importante la professione del critico d'arte?  
Lasciamo al lettore la logica deduzione. Di certo i manovratori dei critici, accettano solo chi compiace le loro idee. Il risultato è che se in passato Caravaggio per primo e dopo altri, migliorarono il pensiero umano attaverso le espressioni d'arte, nel nostro presente ciò non avviene più.  
Chi sono gli artisti moderni di successo, senza contare i pochi di generazioni passate rimasti ancora in vita? Solo ingenieri, specialisti degli effetti più spettacolari. Gente dalle grandi capacità nell'usare i mezzi tecnologici più avanzati, ma poco portati verso la ricerca interiore. Se a diciasette anni in passato si poteva già lavorare come maestri, oggi i talenti artistici di scultura e pittura, vengono subito distrutti appena si muovono e costretti a riparare in altre forme d'arte se vogliono guadagnarsi da vivere.  
Ma da dove parte questo meccanismo distruttivo delle più alte capacità umane? Dalla scuola naturalmente.  
-Non studi? Vai alla scuola d'arte!- è infatti la frase preferita dei professori e poi ci si chiede perchè le accademie chiudano in gran numero.  
Gli artisti, quelli veri, possono dare seri problemi ai governi, non gli ingenieri ben integrati nel sistema, ma chi pensa e sa creare opere capaci di far riflettere. Gli Stati hanno fatto molto per liberarsi di loro e nel Novecento grazie al lavoro dittatoriale dei critici d'arte alla fine, ci sono riusciti. I risultati si vedono con chiarezza. Tanta tecnologia e poco progresso umano. Tante menzogne e poche verità.  
(FAGR 10-10-10) 
 
"Gli esperti d'Arte" di Emmanuel Noterman