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EL GRECO 
 
DominiKos Theotokopoulos, detto El Greco (1541-1614), nacque a Creta da una ricca famiglia di mercanti, quando l'isola era ancora parte della Repubblica di Venezia. Qui, frequentando la “Scuola cretese”, fortemente ispirata al movimento pittorico post-bizantino (egli partì nel suo lavoro dipingendo icone), acquisirà un forte amore per i colori originali e fantasiosi che faranno sempre distinguere la sua opera dalle altre.  
A 26 anni lasciò la moglie e Creta per trasferirsi a Venezia, desideroso di confrontarsi con le botteghe più famose in tutto il mondo di: Tiziano, Veronese e Tintoretto; sarà però solo alla maniera di dipingere di quest'ultimo maestro a cui lui più si ispirerà inseguito.  
Nelle opere di El Greco appare sempre infatti una ricerca dell'illuminazione che possa far risaltare il più possibile il senso del drammatico della scena di un dipinto e anche molto studio del movimento dei personaggi, esattamente come insegnato da Tintoretto, l'ultimo dei grandi maestri veneziani cinquecenteschi. Per questo motivo, nonostante per la sua innegabile originalità sia difficile classificarlo con esattezza, questo pittore viene definito un manierista. A Venezia resterà solo tre anni e a Roma (dove aprirà anche una bottega) altri sette, ma nel 1577 si trasferirà a Toledo dove rimarrà fino alla morte. Sarà in questa città spagnola che egli dipingerà i suoi più grandi capolavori, ponendosi così tra le più importanti figure del Rinascimento spagnolo.  
Essendo stato un artista dalla grande capacità di immaginazione creativa, spesso non venne apprezzato dai contemporanei, non di rado scioccati dalle novità da lui portate, tuttavia fu rivalutato nei secoli successivi alla sua morte.  
Al suo stile visionario si ispirarono molti pittori spagnoli, tra cui Pablo Picasso, ma anche importanti artisti francesi come Edouard Manet e Eugene Delacroix che amarono specialmente il suo modo di usare il colore per far risaltare la scena pittorica.