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PITTURA OMNIA rivista della FAGR
CIMABUE 
 
Nonostante la fama conseguita si sa poco della vita di Cenni di Pepo detto Cimabue; non è conosciuta la sua data di nascita, si sa che lavorò negli ultimi tre decenni del XIII secolo fino ai primi del XIV secolo, pertanto si può far risalire la sua nascita intorno al 1240/50 circa. Tra le poche notizie certe che si hanno, vi è chi fu presente a Roma nel 1272 e a Firenze nel 1302. Nonostante i suoi modelli fossero ancora molto legati alla cultura bizantina, iniziò a dare una profonda espressione alle figure, divenendo l'iniziatore della pittura fiorentina. 
Ispirandosi ad un nuovo concetto di realtà creò figure solenni e celebrative cercando di non trascurare gli aspetti più intimi che potevano colpire l’osservatore devoto, come potevano essere timidi sorrisi o la povertà degli abiti. La leggenda dice che fosse maestro di Giotto. 
Morì tra il novembre del 1301 e il marzo 1302, circa sessantenne. 
Tra le sue opere più conosciute vi sono: “Maestà” (1280-85, Firenze, Uffizi), affresco commissionato dai monaci vallombrosiani di Santa Trinità a Firenze e il “Crocifisso” (1270 ca., Arezzo, San Domenico), eseguito nei modi di Coppo di Marcovaldo. 
 
Curiosità 
Cimabue fu definito “arrogante e sdegnoso” da un anonimo fiorentino in una nota ad un commento della Divina Commedia, dove Dante lo aveva posto tra i superbi (Purgatorio XI, 94-96).