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LA PIU' CELEBRE INIMICIZIA DELLA STORIA DELL'ARTE FU REALE O INGIGANTITA PER INTERESSE? 
 
Senza fare nessun nome nel suo “Trattato della pittura”, Leonardo da Vinci (1452-1519) non solo affermò che la pittura è un'arte superiore alla scultura, cosa di per sé già orribile da dire o scrivere per Michelangelo Buonarroti (1475-1564), ma condanna anche gli eccessi anatomici e la retorica muscolare tipica dello stile michelangiolesco, sicuramente facendo arrabbiare molto l'artista suo rivale.  
I due maestri (Leonardo più vecchio di 23 anni di Michelangelo) si sarebbero tranquillamente ignorati perché entrambi furono consci del talento dell'altro, tuttavia i fiorentini desiderarono parecchio fomentare la loro rivalità; ciò è provato ampiamente dalle commissioni che ricevettero nel 1505 di affrescare due pareti di Palazzo Vecchio nello stesso momento con il chiaro intento di farli gareggiare uno contro l'altro. Era una cosa assurda essendo loro due talenti immensi, tuttavia l'evento mirante a far pubblicità alla momentanea Repubblica fiorentina raggiunse il suo scopo attirando artisti da tutta Italia (compreso Raffaello) e ottenendo l'impegno totale dei due geni, i quali di sicuro mirarono a superarsi.  
Leonardo con il tema della “Battaglia di Anghiari” e Michelangelo con la “Battaglia di Cascina”, anche se restarono lavori non portati a termine di cui rimasero solo cartoni, fecero poi scuola al mondo intero portando nell'arte novità che diedero ispirazioni non solo ai pittori presenti, ma anche a parecchie future generazioni.  
Non ci sono prove dirette che i due artisti si detestassero, infatti nonostante Michelangelo fosse notoriamente di carattere impulsivo, non litigò mai con Leonardo apertamente, rimane solo evidente il loro preferire evitarsi e il cercare di innalzare la propria arte rispetto a quella del rivale creato per motivi politici. 
 
(FAGR 17-2-18)