LA TENTURE CHINOISE - IL PARAMENTO CINESE
Nel 1742 la Manifattura di Beauvais commissionò a Boucher i bozzetti per la realizzazione di sei arazzi da tessere a basso liccio, aventi per soggetto scene di vita della società cinese.
Luigi XV ordinò questi arazzi alla Manifattura per farne dono all'Imperatore cinese di allora, Kien-Long, il quale scrisse in quegli anni dei poemi in versi che vennero tradotti anche in lingua francese, segno di buoni rapporti tra Cina e Francia.
Boucher, appassionato da sempre di tutto ciò che rappresentava la cultura cinese, realizzò dieci quadri ad olio di piccole dimensioni (i più grandi non superano i 40X64 cm.) che si basarono sui disegni di Attiret de Dole, un gesuita divenuto pittore alla corte di Kien-Long.
I dipinti in questione sono i seguenti:
1)Il banchetto dell'Imperatore della Cina (1° arazzo)
2)Il mercato cinese (2° arazzo)
3)La danza cinese (3° arazzo)
4)La pesca cinese (4° arazzo)
5)La caccia cinese (5° arazzo)
6) Veduta di un giardino cinese (perduto) (6° arazzo)
7)L'udienza dell'Imperatore della Cina
8)Matrimonio cinese
9)Curiosità cinese
10)L'uccello della buona sorte
I nove quadri oggi conservati al Musée des Beaux-Arts di Besançon (“Veduta di un giardino cinese” è andato perduto), sono splendidamente in stile Rococò. Boucher infatti li dipinge lasciando l'impronta tipicamente occidentale che li rendono unici e incredibilmente originali.
Ma questi sei arazzi arrivarono mai in Cina dall'imperatore?
Solo il secondo arazzo della serie, "Il mercato cinese" fu ritrovato a Pechino nel 1860 insieme al bottino fatto dall'Armata franco-inglese.
Gli altri cinque che fine fecero?
"Omnia vincit amor" direbbe probabilmente Virgilio.
Il sovrano di Francia non ignorava che la sua favorita e amatissima marchesa di Pompadour adorava lo stile esotico, datosi che si fece costruire un boudoir e un teatrino "a la chinoise" nella sua residenza di Bellevue; anni dopo negli inventari si scoprì che gli altri arazzi della serie: "La tenture chinoise", avevano decorato uno degli appartamenti della Marchesa; evidentemente Luigi XV alla fine, invece di donarli a Kien-Long, gliene fece dono. La passione per le "cineserie" della sua prediletta, deve aver convinto il re a trascurare l'imperatore cinese.
La Pompadour dunque, poté vantare tra le sue tante conquiste a corte anche di aver ricevuto dei regali destinati a migliorare la buona politica con l'Oriente.
(FAGR 16-8-09)
L'Udienza dell'imperatore della Cina
|
La caccia cinese
|
La danza cinese
|
La pesca cinese
|
Il matrimonio cinese
|
Il mercato cinese
|
|